Ero ancora all’università quando ho scoperto la Medicina Funzionale e la cosiddetta Medicina basata sulle Catene Causali; in quel momento ho capito che avrei risolto il mio “vuoto accademico”.
Negli anni di studio universitario e durante il tirocinio pratico ho appreso un mare di nozioni, infinite classificazioni di patologie, infiniti dettagli su ogni malattia…ma avvertivo che c’erano nella mia vita di medico in formazione tanti “come” ma pochissimi “perché”.
La medicina accademica studia ogni singola malattia nello specifico e basa la terapia sul sintomo, poco importa se a causarla è stato un motivo od un altro, l’importante è avere il farmaco che spegne il sintomo. Certamente questo è importante per aiutare il paziente, ma non è sicuramente sufficiente a raggiungere il suo Benessere.
Secondo me individuare la Causa di una malattia è l’unico modo per riuscire a risolverla. Porto un esempio: la Cefalea. In medicina classica la cefalea viene “risolta” con antinfiammatori o antiemicranici, indipendentemente dal motivo che c’è sotto… un po’ come guardare la punta di un iceberg senza considerare tutta la parte sommersa….il problema resta anche se tento di spegnere il sintomo “a galla”.
In un’ottica diversa, quella della Medicina Causale, la cefalea innanzitutto non è una patologia ma un sintomo che il fisico esprime di uno squilibrio sottostante, è una “modalità espressiva” di qualcosa che sta turbando l’equilibrio funzionale.
Ecco come cambia l’approccio al paziente con cefalea: sarà sì importante sapere quanti episodi, quale intensità, ma sarà altrettanto e ancor più importante capire le modalità con cui si manifesta, le correlazioni ad altri fattori e condizioni psico-fisiche, così da ricostruire un quadro più globale in cui tanti puntini si uniscono tra loro, perché anche sintomi apparentemente distanti e scollegati tra loro possono invece rientrare nello stesso quadro di squilibrio energetico-funzionale.
E allora ci saranno cefalee che “parleranno” di fegato, altre di stomaco, altre ancora di rene e così via… e ognuna di queste avrà le sue caratteristiche specifiche ed inconfondibili! Soltanto curando la Causa sottostante, quindi aiutando l’organo cuore di catena causale, il sintomo a valle (in questo esempio la cefalea) verrà risolto.
Da queste considerazioni, risulta evidente che l’ascolto del paziente è il fulcro di tutto; sarà lui ad aiutare il medico a far luce sulla sua problematica, grazie ai suoi racconti, alle sue spiegazioni, alla sua storia, ogni dettaglio può essere fondamentale, così come le sue sensazioni e “intuizioni”. Il paziente è al centro di tutto, non è solo un caso clinico, non rappresenta una patologia; al contrario sarà la patologia ad introdurci il paziente e il suo mondo psico-fisico, troppo spesso ignorato o lasciato ai margini.
Quindi non esiste una terapia uguale per tutti se si vuole agire sulla causa, al contrario ognuno avrà la sua terapia individuale e specifica.
Questo approccio al paziente così personalizzato e “umano” è proprio dell’ Omeopatia e anche dell’ Omotossicologia . La Medicina Funzionale infatti si rivolge a questi due approcci terapeutici per poter arrivare alla causa e alla risoluzione dei sintomi.
Con i rimedi omeopatici e omotossicologici si apre un mondo di possibilità terapeutiche; questi infatti, oltre ad alleviare sintomi, riescono a regolare, quindi riequilibrare, funzioni cellulari e d’organo, azioni impossibili da raggiungere con farmaci chimici che possono soltanto sopprimere sintomi o rallentare manifestazioni patologiche.
I farmaci omeopatici lavorano più a livello fisico che chimico, quindi agiscono grazie alla loro componente elettromagnetica, tramite onde fisiche che impattano con le nostre strutture organiche, modificandone le frequenze d’onda.
La controprova di questa loro azione ci viene da alcune apparecchiature di Biorisonza, con le quali possiamo verificare lo stato iniziale energetico-funzionale dei vari distretti organici e valutare come determinati rimedi omeopatici, omotossicologici o fitoterapici, possano modificare, grazie ad un “effetto Risonanza” con le nostre cellule (quindi organi e apparati) i valori energetici di partenza.
Con queste apparecchiature, come il VEGA TEST, è possibile risalire a tutti gli squilibri energetici funzionali, alle cause di tali alterazioni (ad esempio tutte le possibili intossicazioni) fino al test dei rimedi specifici più adeguati a risolvere i disturbi del paziente.
Una terapia di Riequilibrio non potrà mai dare complicanze, perché non altera la fisiologia dell’organismo, il suo obiettivo è proprio quello di portare le “informazioni” giuste ed utilizzabili per un organismo che sta cercando un nuovo equilibrio dinamico.
Se questa scelta terapeutica è di aiuto per le manifestazioni in acuto, lo è a maggior ragione nelle patologie croniche, dove riequilibrio e disintossicazioni sono passaggi fondamentali per il miglioramento del quadro clinico.
Non esiste farmaco chimico che possa aiutarci in questo, anzi diventa esso stesso fattore intossicante l’individuo; a tal proposito vorrei sottolineare che ci sono patologie in cui il farmaco chimico serve e non si può sospendere, ma nulla ci vieta di affiancarvi una terapia disintossicante di aiuto all’organismo.
Curarsi con Rimedi Naturali (Omeopatia o Fitoterapia), non significa per forza curarsi in maniera “alternativa”; infatti si può benissimo integrare una terapia naturale con una già esistente terapia classica, addirittura completandone l’azione e migliorando quindi il quadro clinico del paziente.
Credo fermamente che sia giunta l’ora per noi medici di aprire i nostri orizzonti, perché non esistono “diverse Medicine”, esistono bensì “diversi approcci” sia dal punto di vista diagnostico che terapeutico verso un obiettivo comune, che è il vero Benessere psico-fisico del paziente.
A cura della Dott.ssa Eva Bigozzi, specialista Medicina Complementare Naturale